«Le azioni sono giudicate secondo le intenzioni», «Il giudizio è secondo le apparenze». Queste due affermazioni, apparentemente contraddittorie, modellano l’islam come sistema altamente integrato di pietà, etica e diritto, e rappresentano l’asse lungo il quale si sviluppa la riflessione dei sapienti musulmani sul rapporto tra coscienza e atto. Il presente articolo ne offre una descrizione, partendo dal Corano, proseguendo con le opere classiche della spiritualità islamica e giungendo alla sistemazione operata dal diritto religioso. All’interesse pronunciato per quanto si compie nel segreto del cuore corrisponde una garanzia di riservatezza, che intende dare stabilità alla comunità islamica. Rimane fuori dalla trattazione il nodo teologico dell’atto umano rappresentato nella fede nel destino.
(autore: Ignazio De Francesco)
Indice del n. 53 (1/2023)