Il presente articolo studia il modo con cui in ambito ecclesiale si è fatta memoria delle violenze del dopoguerra in Emilia e l’impatto che essa ha avuto nel favorire una impostazione pastorale profondamente anticomunista. Dopo aver presentato la bibliografia sulle uccisioni dei preti nel dopoguerra e averle inquadrate nella tensione tra Chiesa e comunisti di quei mesi, evidenziamo alcune dimensioni che contribuirono alla creazione del simbolo del «triangolo rosso»: l’invenzione dei trecentomila uccisi per motivi politici; il modo di conteggiare i preti uccisi; l’impossibilità di definire i confini del triangolo stesso. Dopo esserci interrogati sui motivi del «di più» di violenza post-bellica in Emilia e sulle ragioni delle uccisioni di tanti preti di campagna, evidenziamo come la pastorale successiva sia stata condizionata a lungo dalla memoria di quella violenza simboleggiata dal «triangolo rosso».

(autore: Angelo Baldassarri)

Indice del n. 52 (2/2022)