ARCANGELI Davide (diocesi di Rimini – Italia)

Tipologia e compimento delle Scritture nel Vangelo di Giovanni. Analisi del compimento tipologico in alcuni racconti scelti del QV 

Primo relatore: MARCHESELLI Maurizio – Secondo relatore: CRIMELLA Matteo
Difesa 14 novembre 2017 – Qualifica: Summa cum laude
[non pubblicata] 

Lo studio della tipologia, saldamente ancorato nella tradizione esegetica dei padri, è stato campo di ricerca anche per autorevoli esegeti moderni o contemporanei, come Goppelt, von Rad, Fishbane, Beauchamp. Essi hanno studiato la tipologia con metodi e sensibilità propri dell’esegesi scientifica, anche in rapporto con il tema teologico del compimento delle Scritture. In tale solco da loro tracciato si inserisce il presente lavoro, il cui obiettivo consiste nel verificare la presenza di tipologie nel Vangelo di Giovanni (QV). Il punto di partenza è costituito da una definizione «euristica» della tipologia, ossia da una descrizione delle condizioni che devono essere attuate perché la tipologia possa essere dichiarata esistente. Esse sono quattro: presenza di uno sfondo veterotestamentario, almeno allusivo (1); connessione di tale sfondo a qualche elemento del racconto neotestamentario (2); rapporto di continuità- discontinuità in tale connessione (3); tale rapporto di continuitàdiscontinuità non deve essere solo un elenco di somiglianze/differenze 266 Dissertazioni dottorali RTE XXII(2018)43 tra due grandezze esterne l’una all’altra, ma deve implicare una correlazione interna tra due elementi (tipo e antitipo), in cui il secondo contiene un «di più» rispetto al primo. Il «di più» pone in rapporto la storia raccontata nei testi principalmente dal punto di vista rivelativo e comporta un appello alla fede per il lettore (4). Partendo da questa definizione della tipologia, ispirata dalla proposta formulata da J.N. ALETTI ne Il Gesù di Luca, il lavoro articola lo studio di quattro pericopi scelte del QV (2,1-11; 4,4-42; 6,1-71; 19,16b- 42) in tre passi metodologici, che sono: l’analisi narrativa della pericope (1); lo studio intertestuale (2); lo studio del compimento (3). L’apporto originale di questo approccio consiste nel condurre l’esegeta ad una fondamentale distinzione tra i diversi sfondi veterotestamentari e giudaici presenti nel QV: alcune figure infatti comportano compimento e altre no. Questo permette di ridurre il campo delle tipologie, di differenziare le figure sulla base dell’utilizzo che ne fa il narratore e di operare uno studio metodologicamente più adeguato del compimento tipologico delle Scritture.

Indice del n. 43 (I/2018)