La città, luogo del vivere associato, diviene anche, nella Bibbia, simbolo di relazionalità, ora positiva ora negativa. Da Babele (Gen 11) a Babilonia (Ap 18) a Gerusalemme (Ap 21–22), si può cogliere come una sorta di arco nel quale, da un lato, vengono denunciate e smascherate forme di relazionalità massificanti, oppressive, stranianti, inconsistenti, destinate a cadere al compiersi del progetto di Dio, e, dall’altro lato, viene offerto uno sguardo su una relazionalità restaurata, redenta, riportata al disegno originario di Dio, meta della storia salvifica. Una relazionalità possibile però in germe fin d’ora nell’appartenenza impegnata alla comunità dei credenti nel Cristo risorto.

(autore: Enrico Casadei Garofani)

Indice del n. 42 (II/2017)