Sul filo dei discorsi tenuti da papa Francesco a Strasburgo il 25 novembre 2014, ci si interroga sulla dimensione «multipolare» della realtà. Facendo riferimento al concetto fenomenologico di «mondi multipli» e a quello ermeneutico di «intreccio di orizzonti», l’A. propone di superare il modello pluralista di verità e di ripensare il concetto di «multi-versum» coniato da W. James alla fine del XIX sec. Ne individua le origini nel progetto illuminista dell’Enciclopedia e nelle premesse epistemologiche dei suoi ideatori Diderot e D’Alembert. Grazie allo sviluppo datone da E. Bloch nella seconda metà del XX sec., si giunge alla descrizione del multi-versum come visione della realtà contrassegnata da differenza relazionale e culturale. Il mondo è la risultante sempre aperta e in movimento di un intreccio di prospettive pratiche e conoscitive, che hanno nell’umano il loro punto focale. Quando si ha a che fare con le molteplici manifestazioni dell’umano, il multi-vertere può diventare cum-vertere se si riconosce il carattere contingente e relazionale della verità.

(autore: Paolo Boschini)

Indice del n. 42 (II/2017)