Annunziare il mistero di Cristo significa «vivere» la prospettiva della realtà comunionale della Trinità. L’adozione e ricapitolazione dell’umanità in Cristo posiziona l’agire cristiano oltre la logica dell’ostilità tra popoli e religioni. I concetti messianici di «pace» e «riconciliazione» in Cristo sono universali; accettare Cristo vuol dire partecipare alla Sua vita, «battezzare» l’umanità alla missione trinitaria e discernere i semi del Logos presenti nella creazione. Anche l’economia dello Spirito è legata alla vita della Trinità, in quanto porta l’eschaton alla storia e abilita la comunione tra creato e Increato. I doni dello Spirito (pace, libertà, ecc.), anche se osservati da non cristiani, sono «segni» escatologici del Regno, percepibili nella storia. Lo sfondo ecclesiale della missione s’ispira alla vita eucaristica che (nella concezione ortodossa) non è un «rito», ma la realtà dell’accoglienza e della pienezza della vita, che non si circoscrive in confini canonici.
(autore: Dimitrios Keramidas)