Il contributo identifica alcuni frutti complessivi della ricerca sull’ispirazione e la verità biblica, proposta dalla Pontificia commissione biblica. I punti meritevoli di attenzione sono parecchi: il partire dalla costituzione Dei verbum del concilio Vaticano II; il perseguire con sistematicità una definizione più ampia del concetto di ispirazione; la verifica concreta della concezione della verità biblica come «la verità messa per iscritto per la nostra salvezza»; l’approfondimento della necessità di una «logica canonica» e, infine, lo sforzo di contrastare – anche per questa via – il rischio di letture fondamentaliste. Tra i punti per i quali si ritiene necessario un congruo approfondimento si segnala soprattutto la riscoperta del legame tra rivelazione e ispirazione. Anche il dossier che affronta due grandi sfide dell’interpretazione biblica – quella dei problemi storici e quella dei problemi etici e sociali – si rivela utile, pur se discutibile in alcune delle esemplificazioni proposte. Si tratta dunque di un documento valido, che chiede assimilazione e qualche approfondimento. Un punto importante sarà riuscire ad articolare una riflessione teologica rigorosa sulla relazione tra lo statuto culturale, che la Bibbia ottiene nelle culture attuali dell’Occidente e la dottrina cattolica dell’ispirazione.