Una famiglia che non include un orizzonte vocazionale per i suoi membri è una famiglia che si autocomprende come orizzonte finale per ciascuno dei suoi membri, che si trasforma in luogo «insano» di relazioni autoreferenziali, che, in una parola, implode su se stessa. Viceversa la famiglia che si apre alla vocazione, si autocomprende come campo-base da cui i figli partono «per la vita» e mette in atto uno scenario relazionale dove la relazione d’intimità si coniuga con il rispetto e con la libertà indispensabile per ogni vocazione. Gli autori sono consulenti formatori e docenti presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia.
(Autore: Gilberto Gillini – Mariateresa Zattoni)