L’attenzione al profilo socioculturale della contemporaneità non è una concessione, ma un elemento costitutivo della riflessione teologico-pastorale. La prassi ecclesiale non solo si configura con percorsi attestabili nelle differenti epoche e nelle diverse aree geografiche – e per tale motivo non sopporta processi di adattamento – ma, al cambiare degli scenari e dei paradigmi culturali, esibisce da subito l’inadeguatezza e la necessità di un rinnovamento. In Italia, in particolare, il passaggio da un cristianesimo geografico a una situazione nella quale sempre meno i credenti si lasciano determinare dal sistema simbolico culturale delle Chiese, si radica già nel XIX secolo. Sarà, però, a partire dal secondo dopoguerra, e in particolare dagli anni del boom economico, che le tradizionali modalità di trasmissione della fede entrano in crisi, faticando a comprendere i veloci cambiamenti della società (basti pensare, ad esempio, al risultato referendario sul divorzio, alla frammentazione del sistema culturale cristallizzato nel sistema filosofico tomista oppure alla sempre crescente afasia simbolica dei luoghi della fede).
(autore: Dario Edoardo Viganò)