L’attentato compiuto dieci anni or sono contro il WTC di New York da un gruppo di kamikaze islamici è parso a molti la realizzazione della profezia relativa allo «scontro delle civiltà». L’articolo mette in discussione questo paradigma e le sue interpretazioni sociologiche e filosofiche, secondo cui le religioni monoteiste sono ciò di cui il mondo occidentale oggi deve avere più paura. A partire dall’analisi della ripresa di un ruolo pubblico delle religioni, iniziata ben prima di quel tragico evento del 2001, si riconduce l’integralismo politico-religioso non a problemi di identità culturali violate, ma all’uso di codici religiosi per reagire a gravi situazioni di esclusione e ingiustizia. Le religioni non sono connaturate al sentimento della paura. Perciò esse possono dare un contributo decisivo all’attuazione di politiche sociali e culturali volte al superamento delle strategie della paura.

(autore: Paolo Boschini)

Indice del n.30 (II/2011)