Attraverso la considerazione di quattro aspetti costitutivi della preghiera cristiana quali la fatica, l’ascolto, l’interiorità e la dimensione comunitaria e storica, che, nel contesto culturale odierno, rappresentano anche difficoltà e ostacoli, l’articolo fa emergere tre priorità nel lavoro di educazione alla preghiera: sviluppare la capacità di ascolto, introdurre alla vita interiore, insegnare a pensare. Si tratta di un lavoro che si deve far carico di dimensioni antropologiche basilari dell’essere umano all’interno di una formazione segnata dalla riflessività. Per aiutare la sinergia tra Spirito di Dio e spirito dell’uomo, fondamentale nella preghiera, occorre sviluppare e trasmettere la conoscenza della Bibbia quale sacramento che contiene e trasmette la parola di Dio, introdurre ai Salmi come scuola di preghiera, favorire il silenzio e la solitudine quali spazi di conoscenza e di critica di sé. Luoghi privilegiati dell’educazione alla preghiera sono la famiglia, la paternità spirituale, la liturgia.
(autore: Luciano Manicardi)